Il prima e il dopo: gli stigma quando si intraprende un percorso nutrizionale
Prima di inoltrarci nell'argomento principe di questo articolo, vorrei fare una piccola introduzione. Ormai è risaputo che sovrappeso e obesità sono condizioni, o meglio dire, malattie, sempre più diffuse tra la popolazione adulta, ma non solo. Anche tra bambini e adolescenti le percentuali sono in crescita: pensate che l'Italia è il quinto paese al mondo in termini di prevalenza di obesità infantile. IL QUINTO PAESE AL MONDO!
Non stiamo parlando quindi di una situazione che riguarda poche persone.
Il concetto di prevenzione di tali patologie è noto: corretta alimentazione, la pratica di un'attività sportiva regolare… Ma, nonostante queste conoscenze siano alla portata di tutti, non sempre la pratica è così semplice come la teoria. Quindi capita sempre più di frequente che ci si rivolga a dei professionisti o si intraprendano dei percorsi fai da te per calare di peso. Ed ecco che arrivo al punto dell'articolo di oggi.
Il calo ponderale!
Ormai tutti al giorno d'oggi abbiamo un profilo Instagram o Facebook, o, per i più innovativi, un profilo Tik tok. È sempre più frequente vedere su queste piattaforme, risultati di persone che ce l'hanno fatta! Che hanno intrapreso un percorso nutrizionale e che hanno raggiunto i loro obiettivi di perdita del peso o di ricomposizione corporea o estetici che siano.
Ma cosa vediamo realmente noi?
Il prima (prima dell'inizio del percorso) e il dopo (una volta raggiunto il mio obiettivo)! E in mezzo? E dopo il termine del percorso?
Vediamo, uno alla volta, di trattare i diversi aspetti che posso influire sulla "riuscita" di un percorso nutrizionale e quali sono le tempistiche di calo ponderale.
- NON SIAMO TUTTI UGUALI! Ogni persona è diversa e ha dietro una sua storia. Può essere la prima volta che intraprende un percorso nutrizionale o può averne intrapresi diversi, può presentare patologie, può assumere delle terapia farmacologiche… Tutti aspetti che vanno a influire sulla perdita del peso. Vi faccio un esempio. Aver seguito diversi percorso nutrizionali in passato, soprattutto se si è trattato di diete particolarmente restrittive, può aver portato a un rallentamento del metabolismo. Mi spiego meglio, più metto il mio corpo in restrizione, e più esso cerca di risparmiare energie rallentando il metabolismo basale e quindi le calorie che consuma per svolgere le diverse funzioni. È un meccanismo di sopravvivenza che sicuramente ci veniva in aiuto quando, nella preistoria, l'uomo poteva andare incontro a lunghi periodi di restrizione. Al giorno d'oggi, questo stesso meccanismo, rende più difficoltose future perdite del peso. Il corpo, abituato a un apporto calorico ormai basso dettato da una dieta restrittiva precedente, non risponde più alla stessa dieta, perdendo peso. Quindi, quella dieta, che magari per una persona può "funzionare", per me, che ho dietro una storia diversa, non "funziona" più.
- SVATIAMO IL MITO DEL PERCORSO LINEARE. Un percorso di perdita del peso, non necessariamente è lineare. Molto spesso ci aspettiamo di andare dal biologo nutrizionista, dal dietista o dal dietologo, di intraprendere un percorso di perdita del peso e di avere quindi una perdita di peso mensile pressoché costante nel tempo. Molto spesso invece non è così! Vi faccio anche qui un esempio: inizio un percorso a Settembre. Da Settembre a inizio Dicembre vedo un calo ponderale da un mese con l'altro. Poi, come tutti sappiamo, a Dicembre iniziano pizzate con i colleghi, aperitivi con gli amici, e pranzi con i parenti… e il peso smette di scendere anzi, magari aumenta di 1 kg. Questo rialzo del peso porta molte persone a demoralizzarsi e ad abbandonare il percorso oppure a colpevolizzarsi per non essere stati in grado di mantenere il peso o di continuare a calare. E qui arrivo a un punto molto importante: il cibo non è solo calorie, macro e micro nutrienti. Il cibo è anche condivisione, convivialità… E non sono due settimane in cui mangio qualcosa in più del solito o qualcosa di più condito a fare la differenza nella riuscita di un percorso. L'importante è, una volta ritornati alla propria quotidianità, riprendere le abitudini acquisite durante il percorso. Il calo di peso quindi, non va de-contestualizzzato ma anzi, il tutto va inserito nel proprio contesto di vita.
- LA PAZIENZA E LA SERENITA' SONO ALLA BASE DELLA RIUSCITA DI UN PERCORSO. Nella maggior parte dei casi, l'aumento di peso non avviene da un giorno con l'altro: il peso non aumenta di 10 kg in due settimane! L'aumento di peso si verifica nel tempo, conseguente all'adozione di abitudini alimentari scorrette protratto nel tempo. E allora perché se ci impiego 4 anni ad aumentare di 10 kg, mi aspetto che ci vogliano solo 5 mesi per perderli? Qui sicuramente i social non ci vengono in aiuto e, molto spesso, nemmeno altri professionisti della nutrizione che ci trasmettono questi messaggi. Sicuramente ci sono delle diete che ci permettono di ottenere dei risultati in tempi più brevi mentre, ci sono altre tipologie di diete che si accompagnano a un calo ponderale più graduale nel tempo. Se mangio solo verdure per 3 settimane, sicuramente perdo peso, e anche molto rapidamente direi! Se invece intraprendo una dieta che prevede il consumo di verdura ma anche carne, pesce, pasta e magari, ogni tanto, anche una pizza in compagnia, può essere che non mi ci vogliano 3 settimane per perdere peso, ma forse qualcosina in più. E qui arrivo al punto successivo…
- COSA SUCCEDE UNA VOLTA TERMINATO IL PERCORSO? I social, o meglio, le persone che pubblicano sui social, ci fanno vedere molto spesso solo il bello. Anche qui cerco di spiegarmi meglio aiutandomi con un esempio: ci siamo fatti fare due foto, in una siamo venuti particolarmente male, mentre nell'altra siamo venuti particolarmente bene. Quale pubblichiamo su Instagram? Credo che la risposta sia la stessa per tutti. Stessa cosa vale per un percorso nutrizionale: sono riuscitæ in pochi mesi a raggiungere il mio obiettivo di peso: - 20 kg in soli 4 mesi. Magari grazie all'adozione di una dieta particolarmente restrittiva, difficile da seguire per lunghi periodi. Cosa succede quindi poi? Diete particolarmente restrittive sono difficili da seguire per lunghi periodi di tempo e soprattutto, sono difficili da seguire per sempre! Pian piano si riprende, giustamente, a mangiare qualcosina in più, a concedersi qualcosa di diverso. Ed ecco che, gradualmente, il peso torna al peso di partenza. Secondo voi, questo aspetto compare sui social?
Ognuno ha il suo percorso, ognuno ha il suo tempo e perché un percorso sia duraturo nel tempo, deve essere sostenibile per me! Non si tratta solo di un percorso di perdita di peso, ma di una ri-educazione alimentare che porta all'acquisizione graduale di nuove abitudini che mi permettono, non solo di perdere peso, ma anche di mantenere i risultati nel tempo.
Concludo questo articolo nella speranza di avervi lasciato un messaggio diverso dal solito e nella speranza di avervi fornito dei punti di vista diversi per vivere il vostro percorso nutrizionale con maggior serenità.